“Una giovane donna si lamentò con sua madre delle sofferenze e delle difficoltà incontrate nella sua vita: non sapendo come andare avanti, voleva arrendersi. Sono stanca di lottare e combattere. Sembra che appena un problema si risolva, ne compaia un altro – disse. Per tutta risposa, sua madre la portò in cucina e riempì tre pentole d’acqua, collocandole ciascuna su una fiamma vivace. L’acqua iniziò presto a bollire. Nella prima pentola, la signora mise alcune carote, nella seconda le uova e nell’ultima del caffè macinato, lasciando bollire il tutto senza proferire parola. Dopo una ventina di minuti, spense i fornelli. Quindi estrasse le carote e le adagiò in una scodella, recuperò le uova e le trasferì in una ciotola, poi versò il caffè in una tazza. “Dimmi che cosa vedi†ordinò alla figlia. “Carote, uova e caffè†replicò l’altra. Dopo averla fatta avvicinare, sua madre le chiese di toccare le carote. La figlia obbedì, osservando che erano morbide. La signora la invitò allora a prendere un uovo e a romperlo. Dopo aver eliminato il guscio, la giovane studiò l’uovo sodo. Infine la donna la esortò ad assaggiare il caffè. La ragazza sorrise gustandone il sapore intenso. “Che cosa significa, mamma?†domandò poi. Sua madre le spiegò che ciascuno di quegli alimenti aveva affrontato la medesima avversità , l’acqua bollente, e che ciascuno aveva reagito in modo diverso. La carota era dura, resistente e inesorabile, ma dopo l’acqua bollente si era ammorbidita ed era diventata cedevole. L’uovo era fragile, il guscio esterno che ne proteggeva l’interno liquido, ma dopo l’acqua bollente si era indurito. Il caffè macinato era tuttavia unico: dopo essere stato nell’acqua bollente, aveva modificato l’acqua stessa. Ora che hai terminato di leggere forse ti porrai la domanda: “Voglio essere carota, uovo o caffè? Voglio che sia l’ambiente a cambiarmi o voglio essere io a cambiare l’ambiente?†.”
Eccoci al dunque: cosa voglio essere? Premesso che il cambiamento c’è, c’è stato e ci sarà , io come reagisco? Oggi non si parla più di digital divide, cioè di chi ha la tecnologia e di chi non ce l’ha. Oggi la differenza è tra chi la sa usare e chi non la sa usare. La risorsa finanziaria non è più un limite.
Essere presenti sul web è una condizione di sopravvivenza, il sito è un biglietto da visita distribuito al mondo intero.
La rete è un mezzo di comunicazione che devo conoscere, gestire, usare.
Non posso rimanere immobile e statico di fronte al web 2.0, subendo gli eventi come le carote e le uova. Devo lasciarmi coinvolgere, partecipare attivamente all’ambiente che cambia -come il caffè. I social network mi offrono la possibilità di farmi conoscere, di parlare con i miei clienti, di creare reti, di farmi pubblicità e di vendere.
Devo sfruttare questa possibilità .
Anche perché le carote a me non piacciono!